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Classe energetica casa: la guida
Molto spesso si sente parlare della classe energetica di una casa. Tale classe va analizzata prendendo in esame il cosiddetto certificato APE, ovvero quel documento che indica l’efficienza energetica e la classificazione energetica di un edificio. Grazie a questa classificazione, si può valutare il valore di un immobile e capire soprattutto, quali sono i suoi consumi.
Molti però non sanno cosa significa tale classificazione.
Quali sono le differenze tra un immobile di classe energetica G oppure un edificio di classe energetica F? Ebbene, vediamo quali sono le differenze, cerchiamo di capire anche cos’è la classe energetica e come fare a capirne il valore.
Cos’è la classe energetica
La classe energetica è lo specifico “gradino” di classificazione di un attestato di prestazione energetica di un edificio. In pratica, stabilisce in quale gruppo energetico questo edificio rientra. La classificazione prevede 10 classi che vanno da A4 fino a G.
Gli edifici A4 sono quelli più performanti e virtuosi ed hanno un minore dispendio e consumo energetico. Gli immobili in classe energetica G invece, hanno dei consumi energetici più alti e che andrebbero rivisti.
In pratica, per stabilire una classe energetica ci si rifà all’indice di prestazione energetica globale che viene espresso in kilowattora per metro quadro all’anno (kWh/metro quadro). Quando si parla di classe energetica in realtà ci si riferisce ad un parametro importante che è quello dell’ efficienza energetica.
L’importanza delle efficienza energetica
Prima di capire quali sono le descrizioni relative alle specifiche classi energetiche è bene anche ristabilire quali sono le nuove classi energetiche disponibili. In primis, è opportuno ben comprendere il concetto di efficienza energetica.
Si definisce “efficienza energetica” di un edificio la capacità che ha questo immobile di sfruttare l’energia che gli viene fornita e che serve per soddisfare una serie di requisiti in termini di dispendio. Più una casa è efficiente e minori sono i consumi in bolletta. L’efficienza energetica in pratica, non chiede alle persone che vivono un edificio di cambiare le proprie abitudini però vi permette di risparmiare mantenendo le stesse. È per questo fondamentale che una casa quindi, sia isolata da un punto di vista termico e che riesca a mettere in campo anche dei sistemi green per garantire il minor dispendio energetico possibile.
Come calcolare la classe energetica di una casa
Per calcolare la classe energetica di una casa bisogna valutare le 10 disponibili per legge. Infatti, come già accennato le classi energetiche vanno dalla A4 fino alla classe energetica G che è quella “peggiore”. Queste 10 classi sono importantissime perché garantiscono anche il valore del patrimonio immobiliare preso in esame.
Vediamo nello specifico quali sono le singole classi energetiche e soprattutto, come fare per ottenere un miglioramento. Aumentare la classe energetica di un edificio, infatti è possibile con degli interventi rivolti proprio a ottenere una “crescita”.
Classe energetica A
La classe energetica di una casa è la più performante. È stata introdotta, divisa in quattro macro-categorie. Infatti, si va dalla migliore che è la A4 fino ad arrivare alla A1.
Classe energetica A4 | ≤ 0,40 kWh |
Classe energetica A3 | > 0,40 kWh (classe A3) ≤ 0,60 kWh |
Classe energetica A2 | > 0,60 kWh (classe A2) ≤ 0,80 kWh |
Classe energetica A1 | > 0,80 kWh (classe A1) ≤ 1kWh |
Un edificio di classe energetica A4 vuol dire che ha un consumo che è uguale o inferiore a 0,40 kWh per metro quadro all’anno. Invece, una struttura di classe energetica A3 ha un consumo compreso tra 0,40 e 0,60 kWh per metro quadro all’anno.
Un edificio in classe energetica A2 ha consumo compreso tra 0,60 e 0,80 kWh per metro quadro.
Un immobile invece posizionato in classe energetica A1 ha un consumo compresa tra 0,80 e 1 kWh per metro quadro all’anno. I costi di gestione di questo tipo di strutture sono irrisori e permettono di avere consumi senza davvero soddisfacenti.
Classe energetica B e classe energetica C
Nella tabella della classe energetica delle abitazioni vi sono anche altre “posizioni”.
Classe energetica B | > 1 kWh (classe B) ≤ 1,20 kWh |
Classe energetica C | > 1,20 kWh (classe C) ≤ 1,50 kWh |
Vi è la classe energetica B: un edificio così classificato ha un consumo compreso tra 1 e 1,20 kWh per metro quadro all’anno. Ad oggi, le case costruite circa 10 anni fa appartengono a tale tipo di classe. I consumi sono comunque limitati e il comfort è ideale.
Poi vi è la classe energetica C per cui un edificio ha un consumo compreso tra 1,20 e 1,50 kWh all’anno. Sono efficienti, però potrebbero migliorare.
Classe energetica D e classe energetica E
La classe energetica D e quella E sono quelle che si trovano nella parte medio bassa della tabella.
Classe energetica D | > 1,50 kWh (classe D) ≤ 2 kWh |
Classe energetica E | > 2 kWh (classe E) ≤ 2,60 kWh |
Infatti, chi vuole effettuare dei consumi di un edificio della classe energetica D deve sapere che ha un valore compreso tra 1,50 e 2 kWh per metro quadro all’anno. In questo caso bisogna attuare degli interventi per migliorare la situazione per limitare sprechi e spese.
Invece, un edificio che si trova in classe energetica E ha un consumo compreso tra 2 e 2,60 kWh per metro quadro all’anno. Chi ci vive potrebbe essere penalizzato in termini energetici ed economici.
Classe energetica F e classe energetica G
In fondo alla tabella energetica di una casa vi sono le classi energetiche F e G.
Classe energetica F | > 2,60 kWh (classe F) ≤ 3,50 kWh |
Classe energetica G | > 3,50 kWh |
La classe energetica F è quella di un edificio con consumi compresi tra 2,60 e 3,50 kWh per metro quadro all’anno.
Mentre invece, la classe energetica G ha un consumo superiore a 3,50 kWh per metro quadro all’anno.
Queste due sono le classi peggiori per gli edifici e se la struttura che avete ci rientra, bisogna subito intervenire per aumentare la classe energetica.
Gli edifici Nzeb
Nell’analisi di una classe energetica di una casa, vi sono anche gli edifici Nzeb. Una struttura che rientra in questa classificazione è una casa ad altissima prestazione energetica, migliore anche della classe A4. L’acronimo Nzeb significa “Nearly Zero Energy Building”.
Questi edifici hanno delle altissime prestazioni energetiche sono state disciplinate in Italia con il Decreto Legislativo 63 del 4 giugno 2013: adesso le strutture pubbliche dovranno avere questi requisiti e rientrare tra i Nzeb per essere realizzate secondo legge.
Certificato classe energetica, APE
Chi vuole affittare, vendere o comprare casa deve richiedere sempre il certificato energetico. Si tratta del cosiddetto “certificato APE” che è disciplinato dal Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015.
Questo tipo di documento va a classificare la classe energetica di una casa analizzandone il riscaldamento, la ventilazione, l’illuminazione, la produzione di acqua calda, la climatizzazione e tutti i requisiti che vanno ad influire sull’indice di prestazione energetica globale, non rinnovabile dell’edificio. È molto importante è che si valutino anche le emissioni, i consumi stimati, le funzioni utilizzate e come mettere in campo anche delle strategie per migliorare la classe energetica dell’edificio in questione.
Quanto costa migliorare classe energetica di un edificio
Molti si chiedono come fare per migliorare la classe energetica di un edificio. Per migliorarla bisogna fare degli investimenti che puntino su un sistema di climatizzazione, di illuminazione, di produzione di acqua che siano il più green possibile, in modo tale da migliorare la classe di energia.
Per riuscirci, però sono di solito, vi sono costi sono abbastanza alti perché si tratta di interventi dispendiosi da un punto di vista tecnico. Però, da diverso tempo sono stati previsti numerosi incentivi che permettono di migliorare la classe energetica di una casa o di un edificio, senza troppe difficoltà.
Tra questi vi è ad esempio l’Ecobonus o i cosiddetti Superbonus. Tali incentivi sono stati previsti dal Decreto Rilancio del 2020 per garantire degli interventi con sgravi fiscali per chi vuole migliorare la classe energetica di un edificio. Gli sgravi fiscali permettono di recuperare fino al 110% rispetto a quanto speso. Tutto dipende dai tipi di interventi fatti e dalle caratteristiche dell’edificio.