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Piano a induzione o piano a gas: quale conviene di più?
Quando si sceglie un piano cottura per la propria cucina, una delle principali decisioni da prendere riguarda la tipologia di alimentazione: meglio un piano a induzione o un piano a gas? Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi in termini di costi iniziali, consumi energetici e risparmio in bolletta in comparazione con le proposte del nuovo mercato libero dell’energia. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio il funzionamento di entrambe le tecnologie, i costi di installazione e utilizzo, e quale delle due opzioni permette un risparmio maggiore nel lungo periodo.
Come funziona un piano a gas
Il piano cottura a gas è il sistema più tradizionale e diffuso nelle case italiane. Funziona grazie a un bruciatore alimentato a gas metano o GPL, che produce una fiamma diretta sulla pentola. Questo metodo consente di regolare facilmente l’intensità del calore e utilizzare qualsiasi tipo di pentolame, senza necessità di acquistare utensili specifici.
Come funziona un piano a induzione
Il piano a induzione utilizza un campo elettromagnetico per riscaldare direttamente il fondo della pentola, senza dispersioni di calore. Per funzionare, richiede pentole compatibili con il materiale magnetico (come acciaio e ghisa). Rispetto al gas, l’induzione è molto più efficiente in termini di trasferimento di calore e sicurezza, poiché non produce fiamme libere e il piano resta freddo al tatto al di fuori dell’area di cottura.
Costi di acquisto e installazione
Il costo iniziale di un piano a induzione è generalmente superiore rispetto a quello di un piano a gas. Un buon piano a gas può costare tra i 100 e i 400 euro, mentre un piano a induzione di fascia media parte da circa 300 euro e può superare i 1.000 euro per i modelli più avanzati.
L’installazione di un piano a induzione può richiedere l’adeguamento dell’impianto elettrico, in particolare se si tratta di un modello con elevata potenza assorbita. Questo potrebbe comportare un aumento della potenza contrattuale del contatore, passando ad esempio da 3 kW a 4,5 o 6 kW, con un conseguente incremento del costo fisso in bolletta. Il piano a gas, invece, richiede semplicemente un allaccio alla rete del metano o una bombola GPL, con costi di installazione generalmente più bassi.
Consumi energetici e impatto sulla bolletta
Uno degli aspetti fondamentali da considerare è il consumo energetico di ciascuna tecnologia. I piani a induzione hanno un rendimento termico molto alto, che si aggira intorno al 90%. Questo significa che la quasi totalità dell’energia elettrica impiegata viene trasformata in calore utile per la cottura. Al contrario, i piani a gas hanno un’efficienza termica che oscilla tra il 40% e il 60%, con una notevole dispersione di calore. Naturalmente per ottimizzare i consumi è sempre bene sottoscrivere la miglior tariffa luce e gas presente sul mercato.
Tuttavia, il costo dell’energia elettrica è mediamente più alto rispetto al gas. Per fare un confronto, cucinare con un piano a induzione può costare tra 15 e 30 centesimi di euro per ogni kWh consumato, mentre il gas ha un costo di circa 1 euro per metro cubo. Questo significa che, a parità di utilizzo, un piano a induzione potrebbe risultare più dispendioso in bolletta rispetto a un piano a gas, soprattutto se non si dispone di una tariffa elettrica vantaggiosa o di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia.
Quale fa risparmiare di più in bolletta?
La scelta tra gas e induzione dipende molto dall’utilizzo che si fa del piano cottura e dal costo dell’energia nella propria zona. Se si dispone di un impianto fotovoltaico, il piano a induzione diventa una scelta particolarmente vantaggiosa, in quanto l’energia necessaria alla cottura può essere autoprodotta e ridurre sensibilmente i costi in bolletta.
D’altra parte, se si vive in una zona dove il gas ha un costo molto basso o si cucina frequentemente per molte persone, il piano a gas potrebbe risultare più economico sul lungo periodo, nonostante la minore efficienza energetica. Se i consumi in bolletta sono ancora troppo alti valutare un cambio fornitore di energia elettrica.
Manutenzione e sicurezza
Dal punto di vista della manutenzione, il piano a induzione è molto più semplice da pulire rispetto al gas, in quanto non ha bruciatori, griglie o fessure dove lo sporco può accumularsi. Basta un panno umido per mantenere la superficie pulita.
Sul piano della sicurezza, l’induzione è nettamente superiore al gas. L’assenza di fiamme libere elimina il rischio di incendi e fughe di gas, mentre il blocco di sicurezza per i bambini e lo spegnimento automatico in caso di pentola rimossa rappresentano un ulteriore vantaggio.
Quale scegliere?
La scelta tra piano a induzione e piano a gas dipende da diversi fattori, tra cui il budget iniziale, il costo dell’energia, la frequenza di utilizzo e le esigenze di sicurezza. Se si desidera un sistema efficiente, sicuro e facile da pulire, l’induzione rappresenta la scelta migliore, soprattutto se supportata da un impianto fotovoltaico per ridurre i costi in bolletta. Se invece si cerca un’opzione più economica nell’immediato e si dispone di un gas conveniente, il piano a gas resta una scelta valida e collaudata nel tempo.